martedì 18 novembre 2014

Bad times, very fucking good times

Sono negli States per la prima volta.
Probabilmente sono felice.
Lavoro un sacco.
Lavoro sul serio.

Questo più che un post, è un post it mentale, per ricordarmi che a vent'anni devo vivere. Che esisto io, ma c'è un universo di magagne emotive altrui.
Che saper stare da soli è un pezzo della roccia su cui bisogna fondare la propria esistenza.

-pensieri strani e contraddittori sull'essere (giovane) donna e sul rapporto con l'altro sesso

L'ironia: suggellare un patto con la propria anima di non sottomettersi più emotivamente ad un uomo. Attraverso un anello a forma di serpente, cioè simbolo biblico dell'emancipazione. Momentaneamente è sotto custodia di un uomo.

Mentitori seriali.
È una cosa alquanto divertente. Le donne sono l'universo emotivo primordiale, la madre archetipa, gli uomini menzogna. Dopo amplessi mediamente soddisfacenti, solo carezze sterili e parole menzognere.
L'universo femminile non si accontenta del proprio partner, semplicemente crede nelle bugie che vengono propinate a go go

Sembra una cosa charmant essere una donna indipendente. Invece si sta soli. Al bar con il tè fumante.
Ad aspettare mezzecartucce che dopo aver sparato le loro buone due orette di cagate non sanno che fare, che dire.
Gli uomini sono misteriosi.
Sembrano tutti patate inermi, e invece sono tutti fragilissimi vasi di pandora. Appena li apri, fanno solo del mare.
NB: è un male volontario in quanto è una scelta dell'individuo a credere nelle illusioni.

Non bisogna essere enti di beneficenza erotica. Essere sensuali è una questione di esistenza: significa saper essere sé stesse.

Sono sfortunata in amore come nei giochi aleatori. O sono stupidi o sono brutti.

Pensavo di poter stare sola. Ma le certezze hanno una scadenza come lo yogurt, e hanno lo stesso gusto quando lo scopri troppo tardi. Io non so star da sola, perché ho paura del mio vuoto emotivo. Perché è la prassi portare a spasso il proprio cagnetto-uomosenzadignità preso per le palle. Piuttosto continuo a caramellarmi nelle parole menzognere che sono tanto lusinghiere nel riceverle quanto inutili.
No, non voglio parole, né rose, né regali. Voglio una porsche davanti casa.

-nota a me stessa

Alla fine sono arrivata seconda al concorso di bellezza
Mi sono emozionata un poco... Ho pianto un pochino.
Lezioni di vita: non vergognarsi del proprio corpo, non vergognarsi delle proprie emozioni. Gli sguardi e i tacchi sono armi non solo di seduzione, ma di autodeterminazione della femminilità.
Note positive: finalmente ho un orologio, per la gioia delle persone cui abbono la classica oretta e mezza di ritardo (tipo la povera diavolessa di una I.C.)
Note a me stessa: goditi la bellezza del vivere, e smettila di fare la scaricatrice di porto
Aneddoti: l'anello con cui ho sigillato un patto con la mia anima di non illudermi né tantomeno avere alcun tipo di fissazione con qualche uomo, è stato in custodia per una giornata e mezza da un uomo. Ironia portami via.
Me, medesima, emo: mi sono sentita sola emotivamente. Sola, ma forte.

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