giovedì 19 dicembre 2013

Parole, Parole, Parole #1

locutore:   Ho scritto quelle impressioni, per farti capire quanto la mia sensibilità gioisce per la tua esistenza.
interlocutore: Ahaha bello.Tout court. 

Le parole sono fenomeni interessanti. Niente definisce meglio l'impensabile che il significato ultimo e incontrovertibile di una parola. Non-cose pronunciate da non-umani per esprimere non-concetti. E il senso del quadro pointilista si capisce solo analizzando il tutto da lontano, ai bordi interni della bolla-universo di esistenza.

Emorragia logorroica.
Il silenzio non è più concepito come zona franca, dove non cadono più parole-bombe, parole-proiettili, parole-napalm. Il silenzio è parola. Il punto è diktat: "mi hai rotto il cazzo".

Troppe parole, troppa poca ironia.

Stringhe di caratteri presi a peso d'oro, il significato lampante è quello letterale, altre con troppo senso lasciate decadere da qualche parte, a formare tumori esistenziali ai linguisti.
O ai poveri cristi, che non capiti finiscono nei fossi retorici come Piero Ciampi.

Troppe parole, troppo poco silenzio. Più fogli bianchi, meno castelli di significato.

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