mercoledì 11 giugno 2014

auctoritas - ovvero l'arte di essere dei fessi

Ahhh. Non c'è nulla di più bello. Discutere con una persona che, montando sull'auriga della erudizione cerca di spalarti merda in faccia. Ahhh. Shitstorm.

I social network hanno forgiato nel fuoco di mille flamewar la figura che ha tutto lo scibile umano. Non solo sa tutto, ma sa anche cosa pensi, come pensi, come ti senti e tra quanto andrai a fare la cacca. Lo sa, e ti fa pesare questa sua mirabile onniscienza. Ti insulta. Cerca di farti sentire un untermensch con la sua retorica strabiliante e i suoi sofismi ricercati.

L'autorità autocostituita, il peggior male per una sana discussione.

E' ragionevole pensare che sia anche l'unico spigolo di una persona, cui si è legittimati a criticarla. Se uno vuole fare lo stronzo, non ci sono cazzi che tengono, è, come direbbe un veneto docg, un macaco. 

Gli ultimi avvenimenti a PD lo confermano.
Il popolino  entra in escandescenze per quattro cose: la politica, il calcio, la figa e i soldi.
E per quello che è successo c'è stato un modesto dibattito, ovvero tanto fumo, niente arrosto, mentre  il sindaco che afferma sul quotidiano cittadino che preferisce stare nel suo feudo piuttosto che scontrarsi giornalmente con la merda di città che dovrà amministrare. Mah.

Ed è interessante tutto questo fermento per il primo cittadino-Miley-Cyrus-verde. Perché al di là della contrapposizione politica (che è sorprendente che le persone ragionino ancora a blocchi contrapposti, nonostante, puntualmente, il potere si mostra di essere fatto dalla stessa sostanza della massa-anfibia-comunemente-detta-cacca), ha fatto capire agli stessi cittadini quanto inutili, ridicoli e beoti sono, attraverso il loro spazio preferito, il web, e attraverso il loro comportamento usuale, ovvero "io sono l'autorità che so e dico che sei un ignorantone del cazzo".

La siccità intellettuale ucciderà la città. Insieme a mosse sbagliate di qualche coglione di turno.


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